Perché Crackland.
Perché quest'anno questa eterotopia di periferia, la fucina Forteprenestino ciesseoa, fa trentanni, quattrocentotrè lune ad oggi. E a questo il nostro festival quest'anno è dedicato. Alle donne agli uomini e a tutte le esistenze che hanno bruciato vite e neuroni fra queste mura di tufo. È da qui che nascono le strade che danno linfa al futuro del fumetto. È da qui che hanno intrapreso le loro vie numerosi artisti che sono stati capaci di trovare una strada originale e intensa, anche fuori dai tracciati predefiniti dal mercato e dalle scuole.
Si tracciano linee di fuga che esplodono verso i murales, l'arte pubblica o di strada, la stampa indipendente e artigianale, la narrazione su supporti innovativi fino al racconto orale che si innesta nel segno dei comics. Non conosciamo altri modi per arrivarci che perdersi. Noi ci giriamo intorno al fumetto, lo guardiamo troppo da vicino e da troppo lontano. Da noi non trovi un solo modo di fare e raccontare ma metodi di lavoro diversi, strumenti e modi narrativi che, certo sono stampati, ma si avvicinano con diversi passi e da mondi diversi. La capacità di smontare e rimontare di nuovo e ancora una volta tutto da capo. E dove se non qui in questa antica gigantesca TAZ del Forteprenestino. È qui la nostra Crackland.
Un posto che è di tutti noi, storti e storte, ibridi e meticci, migranti di tutte le nebulose, un quartiere ricco di differenze e di anime. Senza alcuna purezza da difendere. E a questo abbiamo dedicato un libro che è un miracolo nella storia dell'autoproduzione, Fortopìa. Fatto pensato e prodotto collettivamente e senza strumenti proprietari. Diffuso a sottoscrizione per coprire i costi vivi e con codici sorgenti aperti e disponibili. Ristampato per Crack! dopo che la sua prima tiratura si è esaurita il giorno della sua presentazione il 1° maggio.
Questo anche è Crackland, un'idea di mondo. Ed è una galassia Crackland. Un universo ancora in espansione che forma nuovi pianeti uno dopo l'altro.
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That's the reason to Crackland.
The ‘burbs heterotopia, the hotbed Forte Prenestino ciesseoa turns thirty this year, four hundreds and three moons today. Our festival will be devoted to this: to women men and all the burned up lives and all the pulped neurons between these rockhard walls. Here’s the nurture of comics to come. Here a party of artists took the first steps towards original and intense ways, going off course from market and academy.
Perspectives burst into murals - both institutional and wild - , indie’n hand printing, moving from groundbreaking ware-based storytelling up to the oral history imprinted in comic art. To get there, the only way is to get lost. We wander around comic-kind, too close and too faraway. No ‘one way’ here, but plenty of modes props flows, definitely printed thus hooking their way. Undo. Redo. Again. And again. Back to square one. In this early gigantic TAZ, Forte Prenestino. Where else? Here is the Crackland of our own.
A place for us all: twisted cockeyed hybrids mestizos migrants from all the nebulas. Spare pagan boondocks. No purity to secure. So we’ve pledged this a book as a homegrown wonder of zines, micro and DIY publishing - Fortopìa. Churned out by no proprietary tool. Provided under subscription - to cover just the bare expenses - and open source codes. With a reprint issue committed for Crack! after the very early one went out of print on May 1st, wholesaled in a few hours.
Crackland means an idea of the world: more, a galaxy. A still widening universe molding new planets one by one.